Che peso dai alla categoria energetica di una casa?

L'energia è un bene prezioso e costoso e il suo utilizzo sostenibile diventa sempre più importante. Soprattutto a seguito dei recenti sconvolgimenti internazionali che hanno reso turbolente le quotazioni di gas ed energia elettrica.  

Le case possono consumare grandi quantità di energia per riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e altri servizi. In questo blog, parliamo di come la prestazione energetica delle case può influire sul nostro stile di vita, sull'ambiente e sulle finanze. 

Da oltre una decina d’anni, nelle compravendite e nelle locazioni immobiliari, abbiamo a che fare con l’attestato di prestazione energetica. Troviamo il riferimento della classe energetica negli annunci immobiliari, nei contratti di locazione e negli atti di compravendita.  

La categoria energetica è un indice che esprime la quantità di energia che una casa consuma in relazione alla sua superficie. Questo indice è espresso in lettere, da A4 (la più efficiente) a G (la meno efficiente). Le case con una categoria energetica più alta consumano meno energia, sono quindi più economiche da gestire e presentano un minor impatto ambientale. 

Se stai cercando una nuova casa, dovresti prestare attenzione alla categoria energetica. Le case con migliori prestazioni energetiche sono generalmente più costose (spesso parliamo di realizzazioni recenti), ma potrebbero essere un investimento migliore a lungo termine. Questo perché i costi di gestione sono più bassi, grazie all'uso di materiali e tecnologie più efficienti.  

Nonostante questo, oggi, l’attenzione da parte di chi acquista una casa nei confronti della prestazione energetica dell’immobile è piuttosto scarsa: solo nel 4% dei casi determina la decisione di acquistare (osservatorio FIAIP; Corriere della Sera).



In una città come Milano esiste un evidente divario in termini di prezzi tra le nuove costruzioni e l’usato. Oltre a valori di gran lunga superiori al mq, comprare il nuovo comporta costi accessori più onerosi per l’acquirente (vendite soggette ad iva anziché all’imposta di registro). Anche l’usato ristrutturato e riqualificato energeticamente ha prezzi medi sensibilmente più alti. Questi due aspetti probabilmente spiegano almeno in parte perché l’indice di prestazione energetica non è tra i primi parametri considerati nella scelta di acquisto di una casa. 

Verosimilmente, con le direttive UE in arrivo, nel futuro a breve termine l’indice di prestazione energetica potrebbe avere un impatto più significativo sulla commerciabilità degli immobili.  


L’Europa vuole un futuro verde. E, al di là degli slogan, lo scorso 14 marzo il Parlamento Europeo ha approvato una direttiva dal nome “Energy Performance of Building Directive”. Il testo definitivo è ancora da concordare tra i Paesi membri, ma gli obiettivi sono chiari: diminuire le fonti fossili e ridurre i costi delle bollette.

Nella variopinta scala delle prestazioni energetiche, ci sarà l’obbligo di riqualificazione per gli edifici residenziali in classe G: l’obiettivo sarà di portarli almeno alla classe E entro il 2030 e alla D entro il 2033.

Obblighi più stringenti sono previsti per gli edifici non residenziali e quelli pubblici, rispettivamente 2027 e 2030. 


Come siamo messi in Italia?

Abbastanza male, poiché stando alle stime sono circa 9,7 milioni gli edifici da riqualificare (stima Ufficio Studi Federcepicostruzioni). Questo poiché oltre la metà degli immobili nel nostro Paese sono stati realizzati prima del 1970 (QN Quotidiano Nazionale). 


Cosa rende green una casa?

Oggi nelle nuove realizzazioni si impiegano con maggior frequenza materiali di costruzione sostenibili come il legno. Una casa green punta a due obiettivi tra loro concatenati: massimizzare il risparmio energetico e ridurre l’impatto ambientale.

Per ottenere questi obiettivi, oltre all’impiego di materiali sostenibili, isolamento termico e utilizzo di energie rinnovabili giocano un ruolo di primo piano. L’autosufficienza energetica può, in alcuni casi, essere raggiunta per mezzo di pannelli solari e con la geotermia.  

In conclusione, scegliere una casa efficiente dal punto di vista energetico può portare a risparmi economici e a una maggiore comodità, oltre ad avere un impatto positivo sull'ambiente. Non solo, nel quadro delle normative europee, il trend economico tenderà senz’altro a favorire le case green a discapito di quelle meno efficienti.


Daniele A. Esposito 
Amministratore & Partner